Hai mai provato
a guardare il cielo,
a lasciarti guidare da una stella
a far della tua vita un sogno
lasciare ogni cosa che si avveri
come nella favola più bella.
(Arnoldo Foà)
Dopo due mesi e mezzo di chiusura forzata la galleria EContemporary riapre al pubblico con un tocco di leggerezza e speranza con la presentazione dei nuovi acquerelli dell’artista isontina Marina Legovini. La mostra sarà visitabile dal 21 maggio 2020 e, in ottemperanza alle attuali misure sanitarie, non verrà inaugurata con il consueto vernissage, ma la novità principale sarà che la mostra la potrete ammirare comodamente da casa collegandovi al portale Artland.com al seguente link:
https://www.artland.com/galleries/econtemporary/viewing-rooms
e/o decidere di venire in galleria per potere visionare le opere di persona nei consueti orari di apertura o su appuntamento. La mostra personale di Marina Legovini è interessante sin dal titolo ispirato ad un passo della Divina commedia “Nel ciel che più della sua luce prende” scelto come dice l’artista poiché racchiude in sé quanto di meraviglioso e irraggiungibile, sia il mistero dell’universo che ci accoglie. Infatti protagonista di questa esposizione sarà il cielo e la sua magia fatta di luce, colori e sfumature che variano a secondo della situazione climatica, della stagione, dell’ora e spesso in comunione, anzi in un’armonica fusione, con un altrettanto magico elemento della natura, il mare. Marina Legovini esprime tutto ciò con pennellate spontanee in cui il gesto istintivo traccia sulla tela un giusto equilibrio tra acqua, fluidità dei colori e sfumature cromatiche da esse derivanti. A volte l’artista stessa subisce la spontaneità della creazione ritrovando sulla tela molto più di quanto la sua tecnica avrebbe voluto.
Opere che nascono quindi quasi all’insaputa dell’artista la cui sensibilità umana e artistica si evincono soprattutto dalla capacità di cogliere l’istante degli squarci di luce che irrompono tra le nuvole e si fondono con il mare. L’artista ancora afferma “E’ il momento dell’attesa, quello più difficile, la tentazione di ritoccare ancora, è forte, ma devo trattenermi, per dare modo all’acqua e all’aria di completare il mio acquerello, ed ecco che appare, bello, gratificante, nell’emozione di qualcos’altro, forse più bello di come l’avevo pensato”. Un collega che ha recensito una sua precedente mostra ha dato una sintesi perfetta del suo lavoro che ci permettiamo di riproporre “Come il poeta interviene con le parole e ne fa poesia, gli acquerelli di Marina Legovini sono racconti pittorici intimi che guardano all’essenza del luogo.”
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After a long period of lockdown EContemporary art gallery reopen with the Marina Legovini’s solo show.
The exhibition will be open from 21 May 2020 and you could admire the show from the comfort of your home by connecting to the Artland.com portal at the following link: https://www.artland.com/galleries/econtemporary/viewing-rooms
and / or to decide to come to the gallery for a personal visit during the usual opening hours or by appointment.
Marina Legovini’s personal exhibition is interesting from the title inspired by a passage from the Divina Commedia “In the sky that takes more than its light” chosen, as the artist says, because it contains the mystery of the universe that welcomes us.
The main subject of this exhibition is the sky and its magic light, color and shadow created in according of the changement of the climatic situation, the season, the time. This natural element often is in communion and in a harmonious fusion with an equally magical element of nature: the sea. Marina Legovini expresses her feelings with these natural elements trough spontaneous brush strokes in which the instinctive gesture traces on the canvas the right balance between water, fluidity of colors and chromatic shades deriving from them. Sometimes the artist herself undergoes the spontaneity of creation, finding much more on the canvas than her technique would have permetted.
Works are therefore born almost unbeknownst to the artist whose human and artistic sensitivity are evident from the ability to capture the instant of the glimpses of light that burst through the clouds and merge with the sea.
“Nel ciel che più della luce prende” |